Il condizionatore funziona sfruttando le leggi della termodinamica. Questo elettrodomestico in realtà, è una macchina che sfrutta i principi fisici dei fluidi in modo tale da togliere l’umidità dall’ambiente e rinfrescarlo. Le leggi della termodinamica per l’utilizzo di un condizionatore si applicano grazie a un particolare tipo di gas, ovvero quello R32 che è quello più diffuso e che garantisce un risparmio da un punto di vista energetico. Tale sistema, soprattutto, permette di realizzare sia aria calda che aria fredda. Ogni condizionatore in commercio, specie quelli di ultima generazione sono dotati di diverse modalità di funzionamento. Tutti sono muniti di un telecomando, di una ventola e agiscono sia per rendere un ambiente più caldo, ma anche per rinfrescarlo. Vediamo quali sono le modalità di funzionamento di un climatizzatore e qual è il significato dei termini in inglese che troviamo indicati annessi ai simboli di questo apparecchio.
Le differenti modalità di funzionamento di un condizionatore
La maggior parte dei condizionatori in commercio sono dotati anche di una specifica guida che indica quali sono le modalità principali di funzionamento. Andando a spulciare sul telecomando, è possibile trovare 4 principali modalità di funzionamento che sono:
- heat;
- cool;
- dry;
- fan.
Modalità heat
La modalità heat permette di emettere calore proprio. Del resto, il termine “heat” vuol dire proprio “caldo”. Viene utilizzato soprattutto nei mesi invernali e aiuta a tenere la casa sempre alla giusta temperatura. Si tratta di emissione di aria che garantisce il riscaldamento dello spazio in maniera molto soddisfacente e anche veloce.
Modalità Cool
La modalità cool invece, è una modalità con che indica appunto il “fresco”. Questo termine in inglese ha tale significato, ovvero “rinfrescare”. Tale modalità ha la funzione di rendere l’aria più fresca e quindi dal condizionatore si riuscirà ad abbassare la temperatura. È ideale per l’estate e dunque, per rendere l’ambiente più piacevole con il giusto consumo di energia.
Modalità Dry
Invece, la modalità dry di funzionamento del condizionatore, è quella che si traduce in italiano con il termine “asciugare”. È molto importante, infatti, permette di eliminare l’umidità dall’interno di un ambiente senza procedere al raffreddamento dell’aria. Già togliendo l’umidità, si sentirà un’area molto più fresca e più salubre. Questa modalità in estate è davvero ottima perché talvolta, aiuta a rendere l’ambiente più vivibile senza immettere aria fredda in circolazione.
Modalità Fan
La modalità Fan del condizionatore è quella che indica, come dal significato del termine in inglese, la parola “ventola”. Infatti, è quella modalità che permette di attivare una sorta di ventilatore. Questa modalità, va a regolare infatti la funzione della potenza del flusso dell’aria che fuoriesce dal vostro impianto di climatizzazione. Più si preme e più si va a indicare quale deve essere la velocità, ovvero la cosiddetta “fanspeed”. Il consiglio è sempre d’impostarlo al minimo, in modo tale che poi man mano, possa regolarsi il reflusso di aria calda o fredda. Forse in fase di accensione si può un po’ velocizzare la potenza, ma normalmente è bene settarla al minimo.
Come valutare la potenza di un condizionatore
Vale anche la pena sottolineare che un climatizzatore si valuta per la sua potenza. Va misurata in btu, ovvero l’acronimo inglese di British Thermal Unit, che indica la capacità di refrigerazione o di riscaldamento di un climatizzatore nell’unità di tempo di un’ora. È possibile trovare in commercio modelli da 9000 btu o da 12000 btu, o anche più o meno potenti.
Per capire qual è il tipo d’impianto che va bene per voi, bisogna calcolare qual è lo spazio che avete a disposizione e indicare il numero di metri quadri della stanza che si vuole climatizzare. Moltiplicate poi tutto per 100, incrociando il dato anche con l’altezza della stanza. Il risultato indicherà il numero di “btu” necessari affinché quel determinato climatizzatore possa rinfrescare o riscaldare l’ambiente per cui ne avete bisogno.